“Non avevo capito niente.
Me lo ripeto sbattendo il muso contro la carcassa della vecchia centrale Enel del Polesine. Pensavo che il problema fosse il futuro, invece sono davanti alla conta dei danni del passato.
La sagoma della centrale che fu sembra il fantasma di una vecchia e imponente dama dell’antichità sistemato al centro di un salone immenso. Solo che il salone è il Parco regionale del Delta del Po e la vecchia dama è lo scheletro di una centrale da 2.640 MW”. (da Toghe Verdi)
Quel passato presenta un conto oggi: bronchi asmatici, respiri affannosi di adolescenti che hanno avuto l’unica colpa, quella di nascere e vivere nel raggio di 25 chilometri da quella che era la centrale elettrica Enel di Porto Tolle. Continua a leggere