Se c’è una cosa che non sopporto è lasciare le notizie a metà. Abbandonarle lì, dopo aver scritto un articolo, senza sapere più come sono andate a finire. Preambolo necessario per spiegare come mai da un anno a questa parte sono diventata la persecuzione di uno degli autori del progetto Sentieri, lo studio governativo che vuole mappare lo stato di salute (anzi di non salute) dei residenti nei 44 Sin (i siti di interesse nazionale, le aree più inquinate d’Italia, i buchi neri dove il diritto a una vita sana è stato ucciso dal profitto e dalla malagestione).
L’anno scorso più o meno di questi tempi l’allora ministro della Salute Balduzzi annunciò una conferenza stampa per presentare i dati aggiornati del progetto: infatti le statistiche erano ferme al 2002.
Mi preparo, studio, e il giorno prima chiamo il ministero per sapere il luogo della conferenza.
– Quale? Non c’è nessuna conferenza.
– Ma come, ho una vostra mail di un mese fa che l’annunciava.
– Eh dottoressa, un mese, ne succedono di cose in un mese.
– Come ad esempio che avete bruciato lo studio? Scusate se l’avete annunciato vuol dire che i dati ce li avete, li voglio vedere…
Ma non sapevano di cosa stessi parlando, erano indaffarati con Taranto, quelli nuovi li avevano solo per Taranto, e lei si riferisce a Taranto? E allora venga alla conferenza del ministro a Taranto.
– Io mi riferisco a Taranto e a tutti gli altri Sin.
Niente da fare. Spulciando l’elenco degli autori del progetto scopro che c’è un ricercatore di cui ho il cellulare. E lui mi dice che i dati ci sono ma che il ministero li tiene nel cassetto perché sono troppo allarmistici.
– Che????
Ho già in mente un elenco di toghe verdi a cui far sapere quest’informazione.
– Senta, ma li stiamo aggregando, progetto per progetto, e presto li presenteremo. Abbia solo un po’ di pazienza.
Pazienza? È il mio secondo nome.
Da quel momento una volta al mese ho telefonato al dottor Fabrizio Bianchi per avere numi sul progetto che invece non è mai stato presentato.
Però ieri a Roma si riuniva il gotha dell’epidemiologia italiana, compreso il padre del Sentieri (Pietro Comba) e la madre ((Roberta Piratsu) che in un breve ma succoso intervento ha spiegato cosa sta succedendo, e ha anticipato un po’ di dati nuovi. In attesa che il ministero ci faccia la grazia, e metta insieme questi numeri, ne tiri fuori un rapporto completo: ministro Orlando su, non mi faccia consolidare l’idea che stiamo sprecando soldi pubblici in ricerche che non verranno mai divulgate. Continua a leggere