Ce la faranno in dieci giorni le menti al lavoro a trovare una soluzione al rompicapo “dove infilare la monnezza di Roma”?
No, non credo. E non lo crede nessuno. Purtroppo, non potrà esserci altra soluzione alla proroga della più grande discarica d’Europa.
Ma il problema è un altro: si riuscirà a risolvere il problema nei prossimi sei mesi (tanto dovrebbe durare, secondo quanto si vocifera, la prossima proroga)?
Il punto della situazione: il ministro per l’Ambiente Clini “parteggia” per Monte Carnevale, situato a poca distanza dall’attuale discarica. Secondo i conti del ministro sarebbe il luogo più idoneo per accogliere i rifiuti dopo Malagrotta. Anche a partire dal primo luglio (evitando quindi la proroga). Alemanno ha detto no. Non sarebbe giusto grava su una zona che ha già dato. E quanto, lo sanno solo quelli che ci vivono.
Ma la rivolta si è diffusa dalla Valle Galeria, a Pian dell’Olmo, a Corcolle, a Pizzo del Preste. Gira che ti rigira, i nomi che sbucano dai cappelli dei politici sono sempre questi. E su ognuno c’è il veto di qualcuno e il si di qualcun altro.
L’ultima idea: portare i rifiuti all’estero, in Olanda, con le navi, mentre si trova l’introvabile soluzione. Cosa ne penserà Cerroni, il padre padrone della discarica di Malagrotta e di alcuni dei siti in ballo?
E poi, mentre le navi saranno caricate di immondizia indifferenziata, si riuscirà ad avviare un ciclo virtuoso dei rifiuti nel Lazio?
Come mai della parte costruttiva del discorso non ne sentiamo mai parlare?
Troppe domande in un solo post. Mi accontenterei di una sola risposta, almeno.
Stefania