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È inutile negarcelo: Malagrotta va prorogata

Ce la faranno in dieci giorni le menti al lavoro a trovare una soluzione al rompicapo “dove infilare la monnezza di Roma”?

No, non credo. E non lo crede nessuno. Purtroppo, non potrà esserci altra soluzione alla proroga della più grande discarica d’Europa.

Ma il problema è un altro: si riuscirà a risolvere il problema nei prossimi sei mesi (tanto dovrebbe durare, secondo quanto si vocifera, la prossima proroga)?

Il punto della situazione: il ministro per l’Ambiente Clini “parteggia” per Monte Carnevale, situato a poca distanza dall’attuale discarica. Secondo i conti del ministro sarebbe il luogo più idoneo per accogliere i rifiuti dopo Malagrotta. Anche a partire dal primo luglio (evitando quindi la proroga). Alemanno ha detto no. Non sarebbe giusto grava su una zona che ha già dato. E quanto, lo sanno solo quelli che ci vivono.

Ma la rivolta si è diffusa dalla Valle Galeria, a Pian dell’Olmo, a Corcolle, a Pizzo del Preste. Gira  che ti rigira, i nomi che sbucano dai cappelli dei politici sono sempre questi. E su ognuno c’è il veto di qualcuno e il si di qualcun altro.

L’ultima idea: portare i rifiuti all’estero, in Olanda, con le navi, mentre si trova l’introvabile soluzione. Cosa ne penserà Cerroni, il padre padrone della discarica di Malagrotta e di alcuni dei siti in ballo?

E poi, mentre le navi saranno caricate di immondizia indifferenziata, si riuscirà ad avviare un ciclo virtuoso dei rifiuti nel Lazio?

Come mai della parte costruttiva del discorso non ne sentiamo mai parlare?

Troppe domande in un solo post. Mi accontenterei di una sola risposta, almeno.

Stefania

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L’ennesimo D-Day per Malagrotta. E una vittoria del Comitato (passata in sordina)

Un altro D-day per Malagotta. A quanti D-day saremo arrivati? Il 30 giugno scorso, poi il 31 dicembre, quindi a febbraio, ancora ad aprile, infine venerdì e in ultimo oggi.

Oggi è il nuovo (definitivo?) D-Day per il piano rifiuti di Roma capitale. Capitale delle incertezze, della discarica, delle proteste, del caors normativo.

Dopo due mesi di trattative e polemiche al vetriolo, scade oggi infatti la deadline indicata dal ministro dell’Ambiente Clini agli enti locali per aderire al «Piano per Roma» che, nelle intenzioni dei tecnici del ministero, dovrebbe scongiurare l’emergenza nella Capitale attraverso una nuova gestione, virtuosa, del ciclo dei rifiuti. Ma questo Piano per Roma contiene un ostacolo insormontabile, per il sindaco Alemanno, per gli abitanti della città e, onestamente, anche per la sottoscritta. Continua a leggere

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“Pizzo del Prete non sarà Malagrotta due”

Foto di Francesca Appetiti

Da Riano a Corcolle. Da Malagrotta a Fiumicino. Dura oramai da mesi la protesta dei laziali contro il cosiddetto piano rifiuti del Lazio, anche se il termine è improprio perchè non si tratta di un vero e proprio piano rifiuti.

Sabato l’ultima, imponente, manifestazione, a Pizzo del Prete, che si trova nella località di Fiumicino, dove dovrebbe sorgere appunto una discarica nel traghettamento del dopo Malagrotta. Continua a leggere

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La cava di Corcolle occupata

Non è mai stato così caldo, dicembre, nel Lazio.

Mentre inutilmente la politica cerca di inviare rassicurazioni, il fronte dei cittadini in lotta per poter ottenere una giusta gestione del ciclo dei rifiuti è più unito e solidale che mai.
E la battaglia si combatte a suon di colpi di scena.

Oggi a Corcolle, accogliente cittadina dove secondo i piani regionali dovrebbe sorgere una delle due discariche “provvisorie” che dovrebbero sostituire Malagrotta da aprile in poi (l’altro sito si trova nel comune di Riano) s’incontreranno davanti all’ingresso delle cave che dovranno accogliere 5mila tonnellate di rifiuti al giorno comitati di cittadini, associazioni ambientaliste e Verdi per protestare contro la discarica.

Oggi occupazione della cava di Corcolle Continua a leggere

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3 dicembre, manifestazione nazionale della rete Zero Waste a Roma

Non solo Roma, ma Napoli, Palermo, Ragusa, Milano.

È nazionale la manifestazione che la rete Zero Waste ha organizzato per domani 3 dicembre 2011 a Roma, piazza SS. Apostoli.
L’obiettivo è chiedere un piano urgente di raccolta porta a porta spinto e di blocco delle discariche di Riano, Corcolle e degli inceneritori, finchè il ciclo dei rifiuti non sarà completato, ma non solo.

Si vuole fare rete, e portare questo tema, la gestione dei rifiuti, a diventare dibattito in tutte le città.
Perché se è vero che Roma e Napoli rappresentino oramai una problematica cronica, l’emergenza è nazionale.

La vertenza rifiuti nel Lazio è oggi arrivata al momento cruciale in cui non sono ammissibili soluzioni di compromesso: o andiamo verso la riproposizione di discariche ed inceneritori o si fa un balzo in avanti verso l’Europa e la legalità e verso la Differenziazione ed il Riciclo/Recupero. Continua a leggere

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Malagrotta bis, a Testa di Cane sequestrate le vasche abusive per i rifiuti romani

Due enormi vasche, profonde decine di metri, che avrebbero potuto accogliere un milione di metri cubi di rifiuti. La produzione di spazzatura di oltre tre anni a Roma. Del tutto abusive e a poche decine di metri dalla mega discarica di Malagrotta.

Le hanno sequestrate i carabinieri del Noe (Nucleo operativo ecologico) a Testa di Cane, in provincia di Roma, nell’ambito di un’inchiesta della Procura della Repubblica della capitale. Un’area di quasi tre ettari destinata, secondo l’ipotesi investigativa, a prendere il posto del grande sito di smaltimento, il più vasto in Europa, dopo la chiusura prevista a marzo.

«Il proseguimento naturale di Malagrotta», la definisce un investigatore. Le due vasche, pensate per rifiuti solidi urbani, sono state sequestrate per violazione delle norme edilizie ed ambientali: in sostanza non c’era l’autorizzazione per iniziare a costruirle – circa un anno fa, secondo quanto accertato – nè quella per usarle come discarica. Continua a leggere

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Io sono Pizzo del Prete, la video-lettera


Questa terra viene data solo in prestito, e non viene regalata a nessuno.
Con questo slogan i cittadini del litorale laziale ricco di storia etrusca, quello che abbraccia Ladispoli, Cerveteri e la zona detta Pizzo del Prete, hanno scritto una “video-lettera” alla presidente della regione Lazio Renata Polverini.

io sono Pizzo del Prete“, dicono ai microfoni di Etruria in tv i cittadini, a difesa di quel prezioso territorio dove, secondo i piani regionali, dovrebbe sorgere la discarica definitiva che dovrebbe sostituire Malagrotta.

Sabato 5 novembre manifestazione generale contro il piano regionale. Ma tutti i igorni continuano e anzi si moltiplicano le iniziative dei residenti.

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A Testa di Cane i lavori per la discarica continuano

Riceviamo da Sergio Apollonio del Comitato Malagrotta:

“Che sia la “riserva strategica” del COLARI-Giovi srl in caso di fallimento dei siti alternativi a Malagrotta decisi dal Prefetto di Roma, o che sia destinata a diventare “tout court” la nuova discarica provvisoria (si fa per dire) della capitale, sta di fatto che a Testa di Cane i lavori preparatori su grande scala continuano – come si può vedere senza alcuna possibilità di dubbio dalle immagini allegate, nonostante le dichiarazioni in senso contrario che invano cercano di rassicurare i cittadini.

Del resto era tutto chiaro fin dal 28.12.2010 nella “ Lettera dell’Amministratore Unico della E. Giovi (Malagrotta) all’Assessorato alle Attività Produttive e Rifiuti della Regione Lazio sui rifiuti triturati, proposte e prospettive di gestione triennale” , nella quale si prospettava un programma triennale con l’allestimento di una discarica di cinque milioni di metri cubi a Testa di Cane, sufficiente per sopperire allo smaltimento dei rifiuti della capitale per tre anni. Continua a leggere

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Roma chiama Italia per la manifestazione di Zero Waste

Roma chiama il resto d’Italia: non è infatti “locale” la manifestazione che il comitato Zero Waste con l’adesione di tutti gli altri comitati e le associazioni laziali sta organizzando a Roma per sabato 5 novembre mattina.

Sotto la lente d’ingrandimento il delicato passaggio della chiusura di Malagrotta, la scelta dei nuovi due siti “provvisori” e della costruzione della discarica definitiva.
Il tutto mentre non esiste un vero e proprio ciclo dei rifiuti e la procura ha aperto un’inchiesta per la morte di quattro persone che risiedevano nei dintorni della centrale. Per questo, con l’accusa di omicidio colposo e lesioni colpose, risulta indagato – come ha scritto ieri Il Messaggero – Francesco Rando, rappresentante legale della giovi srl, la società che gestisce la discarica.

Come raccontato anche nel capitolo “La Capitale delle discariche” in Toghe Verdi, Rando nel 2008 fu condannato a un anno di reclusione per lo smaltimento “senza alcuna autorizzazione di rifiuti pericolosi derivanti dal trattamento chimico-fisico del percolato”.

Vi proponiamo la piattaforma dell’appello del comitato. Continua a leggere

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La protesta non violenta contro la centrale turbogas a Colleferro

Dal libro Toghe Verdi, “La capitale delle discariche
“Tra me e l’avvocato Vittorina Teofilatto c’è una scrivania ingombra di cartelline, infilate una sull’altra in maniera ordinata, c’è spazio giusto per il mio quadernone degli appunti. Sono un po’ in bilico. Io e la mia maledettangrafomania. Odio registrare e risentire, devo scrivere, sottolineare, disegnare frecce, schemi, mentre l’altro parla, e cosi a stento riesco ad appoggiare i gomiti sull’angolo del tavolo, ma non m’importa. Il mal di schiena arriverà poi. Adesso l’avvocato è un fiume esondato, e devo scrivere velocemente percontenerne gli argini. È l’avvocato del Codici, punto di riferimento del comitato Malagrotta per le cause civili e per il disastro ambientale nella Valle del Sacco…”.

Una catena di digiuno iniziata venerdì scorso a Colleferro, nella martoriata provincia laziale, al confine tra il territorio romano e quello del frusinate, da sempre insediamento industriale, dove sono stati interrati rifiuti tossici, che hanno inquinato le falde, e c’è tutt’oggi un’emergenza ambientale seguita da Wwf, Codici e un agguerritissimo comitato civico che si chiama Retuvasa. Continua a leggere

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